Più consapevolezza sull’endometriosi

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    Si svolgerà in tutta Europa dal 3 al 9 marzo la settimana di consapevolezza sull’endometriosi. Molte le iniziative e gli eventi organizzati per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'argomento. Da lunedì 3 marzo a venerdì 7 marzo l’Associazione Italiana Endometriosi Onlus, in collaborazione con la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, offre inoltre un servizio di consulenza ginecologica gratuita alle donne che chiameranno il numero verde 800910245 dalle ore 18.00 alle ore 20.00 (da rete fissa).

    L'endometriosi è una patologia caratterizzata dalla presenza di cellule dell'endometrio (ossia del tessuto che riveste l'interno della cavità uterina) al di fuori dell'utero, in sedi anomale, le più frequenti delle quali sono le ovaie, le tube, i legamenti che circondano l'utero e il peritoneo. Talvolta, l’endometrio si può localizzare nella vescica e nell'intestino e, più raramente, in organi lontani dalla cavità peritoneale (per esempio, nei polmoni).

    “È una malattia complessa, che necessita di essere trattata da specialisti all’interno di reti multidisciplinari d’eccellenza. Il sintomo principale è il dolore, ma anche gonfiore addominale, perdite di sangue anomale o affaticamento cronico devono far accendere un campanello d’allarme", spiega Giorgio Vittori, presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO). "Una patologia sottovalutata purtroppo dagli stessi medici. Ad oggi in Italia si stima servano in media 8 anni prima di arrivare alla diagnosi”.

    L’Associazione Italiana Endometriosi (AIE) chiede che la malattia venga riconosciuta come criterio preferenziale per l’inserimento nelle liste d’attesa per la fecondazione assistita e per accedere all'adozione. “Stiamo raccogliendo le firme per promuovere una legge di tutela delle donne malate: ad oggi siamo a 35.000", afferma Jacqueline Veit, Presidente dell’Associazione. "Vogliamo combattere il calvario di visite continue e dolori debilitanti, migliorare la qualità di vita delle pazienti e sensibilizzare la società su una malattia che riguarda almeno una donna su 10. Chiediamo centri di eccellenza sul territorio per la diagnosi e per il follow up, per la formazione del personale sanitario e l’educazione del paziente. Vogliamo il riconoscimento dell’endometriosi come malattia cronica di interesse sociale, agevolazioni sul ticket, il riconoscimento dell’invalidità per i casi più gravi. Crediamo inoltre siano fondamentali campagne di informazione, rivolte soprattutto alle giovanissime. Il mito che 'il dolore fa parte dell’essere donna' impedisce infatti spesso alle ragazze e alle donne di cercare aiuto precocemente”.

    I costi sociali e l’impatto della patologia sono altissimi: nell’Unione Europea si stimano circa 30 miliardi di euro in giorni di lavoro persi a causa della malattia, senza includere il costo di medicinali, chirurgia, tentativi terapeutici ripetuti, fecondazione in vitro e altre terapie per l’infertilità. Uno studio europeo del 2005 fotografa chiaramente come l’endometriosi sia molto debilitante per la donna: nell’81 per cento delle interviste sono emersi disturbi del sonno, nel 79 per cento riflessi sulla vita lavorativa, nel 77 per cento rapporti sessuali dolorosi quando non addirittura impossibili, con pesanti ripercussioni sulla vita di coppia.

    Fonte: Ufficio stampa Associazione Italiana Endometriosi Onlus 2008.

     
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