Dei greci

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  1. doriana puglisi
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    M i n e r v a (Atèna)



    Era la dea della sapienza, e non poteva che essere figlia del dio sommo e della Saggezza infusa in lui. Natali più che aristocratici… E quale altra dea se non lei, che i greci chiamavano Athéna, poteva essere scelta dagli dèi per dare il nome alla città che fu culla e nutrice della più prolifica e speculativa sapienza del mondo, Atene?

    Uno dei simboli di Minerva fu l’ulivo, emblema della pace: perché la dea fu certamente anche dea della guerra (nacque già equipaggiata con elmo e giavellotto), ma lo fu soprattutto della pace. Essa infatti non ama la guerra per il gusto della strage – differenziandosi in ciò dal fratello Marte – ma per il trionfo della giustizia e delle giuste rivendicazioni.

    Un altro aspetto della divinità di Minerva è la creatività dell’ingegno, nell’arte e nel pensiero; ed è a lei, nella mitologia, che si deve il progredire dell’uomo nella sua ingegnosità: Athena lo aiutò (anzi, fu lei che materialmente lo fece) a costruire le prime fornaci, la prima nave, la casa e il tempio; gli insegnò ad essere agricoltore e ad allevare il bestiame, ad essere tessitore e filatore.

    E anche lei, manco a dirlo, si occupò… di politica, ma in uno stile più alto, quasi da politologa, da opinion-maker: inculcò nell’uomo il concetto di buon governo .

    Fu una dea… nubile: troppo presa fra armi, giustizia, studi e creatività. A lei “Parthènos” (vergine) il grande Fidia dedicò una statua d’oro e d’avorio che era custodita nel Partenone (ecco il perché di questo nome) ad Atene.
     
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27 replies since 19/1/2007, 16:14   9850 views
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