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ghèrie.
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Pensiero,io non ho più parole.
Ma cosa sei tu in sostanza?
qualcosa che lacrima a volte,
e a volte dà luce.
Pensiero,dove hai le radici?
Nella mia anima folle
o nel mio grembo distrutto?
Sei così ardito vorace,
consumi ogni distanza;
dimmi che io mi ritorca
come ha già fatto Orfeo
guardando la sua Euridice,
e così possa perderti
nell'antro della follia.
da "La terra santa" Alda Merini
L'ANIMA
L'anima ha il suo rifugio nell'amore come
tempio di un'avarizia terrena che gli dei non
possono toccare, ma l'anima è anche parola,
parola inconscia. E' sbagliato identificare
l'inconscio con il tempo dell'anima: è un'altra
stagione, è un altro nutrimento, ci si ciba
di cose estranee all'ultima parola, di cose che
non hanno ragione di essere eppure sono, di
cose che sibilano come delle serpi e che
invece sono angeli di illuminazione.
- Alda Merini -. -
ghèrie.
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IL GOBBO
Dalla solita sponda del mattino
io mi guadagno palmo a palmo il giorno:
il giorno dalle acque così grigie,
dall’espressione assente.
Il giorno io lo guadagno con fatica
tra le due sponde che non si risolvono,
insoluta io stessa per la vita
...e nessuno m’aiuta.
Ma viene a volte un gobbo sfaccendato,
un simbolo presago d’allegrezza
che ha il dono di una strana profezia.
E perché vada incontro alla promessa
lui mi traghetta sulle proprie spalle.
Da "Poetesse del Novecento" - Alda Merini. -
ghèrie.
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Io non credo di essere nel vero quando scrivo,
tento di esprimermi e tu,
che sei il mio Amore,
pensi che io sia un prodigio della letteratura.
Ma prima della scrittura hanno valore le mie mani,
i miei occhi,
il mio cuore
e persino la mia disperazione.
E quando scrivo tutto è compiuto,
il mio corpo ha già scritto la sua apologia
e persino il suo tradimento,
e se tu non tocchi il mio corpo
non leggerai mai le mie rime.
Ci sono persone che nel loro libro umano
hanno solo tre pagine
e non hanno voglia di sfogliarle,
ma io da quando tu mi ami
ho scritto pagine intere di esaltazione del mio dolore
..perchè non posso averti.....
- Alda Merini -. -
ghèrie.
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LETTERE
Rivedo le tue lettere d’amore
Illuminata adesso da un distacco
Senza quasi rancore
L’illusione era forte a sostenerci
Ci reggevamo entrambi negli abbracci
Pregando che durassero gli intenti.
Ci promettevamo il sempre degli amanti
Certi nei nostri spiriti d'iddii
E hai potuto lasciarmi
E hai potuto intuire un’altra luce
Che seguitasse dopo le mie spalle
Mi hai suscitato dalle scarse origini
Con richiami di musica divina
Mi hai resa divergenza di dolore
Spazio per la tua vita di ricerca
Per abitarmi il tempo di un errore
E m’hai lasciato solo le tue lettere
Onde io ribevessi la mia assenza
(sospiro)
Vorrei un figlio da te
Che sia una spada lucente
Come un grido d’alta grazia
Che sia pietra
Che sia novello Adamo
Lievito del mio sangue
E che risolva più dolcemente
Questa nostra sete
Ah se t’amo!
Lo grido ad ogni vento
Gemmando fiori da ogni stanco ramo
E fiorita son tutta
E di ogni vena vo scerpando il mio lutto
Perché genesi sei della mia carne
Ma il mio cuore è trafitto dall’amore
Ha desiderio di mondarsi in vivo
E perciò dammi un figlio delicato
Un bellissimo vergine viticcio
Da allacciare al mio tronco
E tu possente padre
Tu olmo ricco d’ogni forza antica
Mieterai dolci ombre alle mie luci
Alda Merini
. -
ghèrie.
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CANTO ALLA LUNA
La luna geme sui fondali del mare,
o Dio morta paura
di queste siepi terrene,
o quanti sguardi attoniti
che salgono dal buio
a ghermirti nell'anima ferita.
La luna grava su tutto il nostro io
e anche quando sei prossima alla fine
senti odore di luna
sempre sui cespugli martoriati
dai mantici
dalle parodie del destino.
Io sono nata zingara, non ho posto fisso nel mondo,
ma forse al chiaro di luna
mi fermerò il tuo momento
quanto basti per darti
un unico bacio d'amore.
Alda Merini. -
doriana puglisi.
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La Merini ha sempre parole che toccano il cuore. . -
doriana puglisi.
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https://www.youtube.com/watch?v=l8ic8Z4VIhA . -
smilla_e_la_neve.
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MILANO - La poetessa Alda Merini, 78 anni, è morta l' 1 novembre 2009, alle 17.30 all'ospedale San Paolo di Milano.
Era considerata una delle principali poetesse del NovecentoSe la morte
fosse un vivere quieto,
un bel lasciarsi andare,
un'acqua purissima e delicata
o deliberazione di un ventre,
io mi sarei già uccisa.
Ma poichè la morte è muraglia,
dolore, ostinazione violenta,
io magicamente resisto.
Che tu mi copra di insulti,
di pedate, di baci, di abbandoni,
che tu mi lasci e poi ritorni
senza un perchè
o senza variare di senso
nel largo delle mie ginocchia,
a me non importa
perchè tu mi fai vivere,
perchè mi ripari da quel gorgo
di inaudita dolcezza,
da quel miele tumefatto
e impreciso
che è la morte di ogni poeta. -
.:Aiedail:..
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CITAZIONE (E_Greffulhe @ 5/3/2007, 20:04)A me ha sempre fatto molta tenerezza, una volta ho visto un servizio su di lei, la intervistavano a casa sua, una piccola casa, piena , piena, piena, di oggetti d'ogni genere, libri e fogli di carta sparsi ovunque , non c'era posto per poggiar nulla e fumava, fumava.
sono molto belli i suoi pensieri.
Mi ricordo anch'io di quella intervista.....e anche a me fece tanta simpatia e tenerezza. E' stata la sua ultima intervista se non sbaglio.
smilla hai scelto una gran bella poesia..... -
brughiera57.
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quoto . -
[Calliope].
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Brava, lei! . -
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Il Regno Delle Donne
C’è un regno tutto tuo
che abito la notte
e le donne che stanno lì con te
son tante, amica mia,
sono enigmi di dolore
che noi uomini non scioglieremo mai.
Come bruciano le lacrime
come sembrano infinite
nessuno vede le ferite
che portate dentro voi.
Nella pioggia di Dio
qualche volta si annega
ma si puliscono i ricordi
prima che sia troppo tardi.
Guarda il sole quando scende
ed accende d’oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole.
E se passa il temporale
siete giunchi ed il vento vi piega
ancor più forti voi delle querce e poi
anche il male non può farvi del male.
Una stampella d’oro
per arrivare al cielo
le donne inseguono l’amore.
Qualche volta, amica mia,
ti sembra quasi di volare
ma gli uomini non sono angeli.
Voi piangete al loro posto
per questo vi hanno scelto
e nascondete il volto
perché il dolore splende.
Un mistero che mai
riusciremo a capire
se nella vita ci si perde
non finirà la musica.
Guarda il sole quando scende
ed accende d’oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole
dopo il buio ancora il sole.
E se passa il temporale
siete prime a ritrovare la voce
sempre regine voi
luce e inferno e poi
anche il male non può farvi del male.
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Prima di venire
Portami tre rose rosse
Prima di venire
Portami un grosso ditale
Perché devo ricucirmi il cuore
E portami una lunga pazienza
Grande come un telo d’amore
Prima di venire
Dai un calcio al muro di fronte
Perché li dentro c’è la spia
Che ha guardato in faccia il mio amore
Prima di venire
Socchiudi piano la porta
E se io sto piangendo
Chiama i violini migliori
Prima di venire
Dimmi che sei già andato via
Perché io mi spaventerei
E prima di andare via
Smetti di salutarmi
Perché a lungo io non vivrei.
–Alda Merini–
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@Mafalda@.
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è una grande!ottima scelta! . -
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Solo una mano d'angelo intatta di sè, del suo amore per sè, potrebbe offrirmi la concavità del suo palmo perché vi riversi il mio pianto. La mano dell'uomo vivente è troppo impigliata nei fili dell'oggi e dell'ieri, è troppo ricolma di vita e di plasma di vita! Non potrà mai la mano dell'uomo mondarsi per il tranquillo pianto del proprio fratello! E dunque, soltanto una mano di angelo bianco dalle lontane radici nutrite d'eterno e d'immenso potrebbe filtrare serena le confessioni dell'uomo senza vibrarne sul fondo in un cenno di viva ripulsa.
Alda Merini
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