Posts written by E_Greffulhe

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    Ciao Lilium, è un piacere anche per noi ;) uhhh ma quante cose ti piacciono!!! Hai le idee chiare non come molti tuoi coetanei che rispondono ad ogni domanda : bohhhhhh.
    Riguardo ai matrimoni , mai dire mai, sei ancora giovane ma sai bene che in diversi paesi ormai è possibile, speriamo anche qua in Italia ;) ahhh se vuoi seguici anche su Facebook

    Speriamo di leggerti presto

    Edited by E_Greffulhe - 30/6/2020, 07:57
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    Non so se questo dialogo è avvenuto davvero ma su Facebook dove la notizia sta circolando raccontano che il capo del personale del Comune di Siracusa , dott Migliore, abbia fatto delle dichiarazioni alla V commissione che risultano a dir poco oscene per tale ragione si stenta a credere che possano essere vere ma c'è chi dice che è tutto verbalizzato e purtroppo vero quanto squallido, stiamo a vedere, aspettiamo conferma o smentita, intanto ecco uno stralcio del verbale della Commissione reperito in rete :

    Durante l'audizione, al dott Migliore sono state poste delle domande da parte della consigliera Princiotta:
    "Mi scusi, ma al momento in cui lei ha firmato l'accordo sindacale che concedeva tale indennità, lei era convinto di essere nel giusto e dunque in buona fede?"
    Il dott Migliore ha risposto: "No, gia all'epoca si sapeva che non spettavano e che prima o poi avrebbero dovuto ritornare le somme" .
    Sempre la consigliera Princiotta chiede: " Dottor Migliore, ma allora perché lei da dirigente ha firmato un accordo già illegittimo all' epoca? "
    Risposta: " Perché eravamo vicini alle elezioni. il momento politico era critico e conveniva dare un contentino".
    "Si rende conto della gravità delle sue dichiarazioni?"
    "Io sono tranquillo!"


    Adesso io mi chiedo :" Se tutto ciò fosse vero, cosa aspetta la Procura ad agire???"


    Intanto questa mattina c'è stato un incontro tra i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil Funzione Pubblica - rispettivamente Franco Nardi, Paola Di Gregorio e Alda Altamore - e il sindaco in merito all'argomento in oggetto . I sindacati hanno chiesto formalmemte la revoca del provvedimento che sarebbe illegittimo e inopportuno.
    Il Comune, hanno spiegato i rappresentanti sindacali , non ha erogato i buoni pasto nè i premi produttività, per tale ragione sarebbe già in debito con i lavoratori.

    L'incontro si è concluso con la disponibilità del sindaco Garozzo a vedere se esistono le condizioni necessarie per la sospensione del recupero.

    Edited by E_Greffulhe - 9/11/2013, 21:42
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    L’ASSOCIAZIONE CULTURALE ARKAIOS,
    CON IL PATROCINIO GRATUITO DEL COMUNE E DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA

    ORGANIZZA

    “MINORI”…A CHI?!
    Valorizzazione e fruizione dei siti archeologici “minori” del territorio siracusano


    Ciclo di seminari e Tavola Rotonda conclusiva
    Siracusa, 9-30 Novembre, 7 Dicembre 2013
    Sala Multimediale della Provincia, Via Brenta n. 41 – ore 17:30

    Introdurranno i lavori la Dott.ssa Enrica De Melio ed il Dott. Pietro Piazza


    • 9 Novembre - Prof. Davide Tanasi (Arcadia University) “Minima Praehistorica. Attrattivitá e problematicità dei siti preistorici del siracusano”.

    • 16 Novembre - Dott.ssa Beatrice Basile (Soprintendente BB.CC.AA. Siracusa) “Città antica e città moderna: frammenti di un dialogo”.

    • 23 Novembre - Prof. Francesco Tomasello (Ordinario di Rilievo e analisi tecnica dei monumenti antichi, Università degli Studi di Catania) “Il suburbio meridionale e il cd. Ginnasio Romano di Siracusa”
    - Dott.ssa Enrica De Melio (Archeologa) “Le donne del cd. Ginnasio Romano. Tra coroplastica e ceramica figurata”.

    • 30 Novembre - Dott.ssa Maria Musumeci (Soprintendenza BB.CC.AA. Siracusa) “Leontinoi e Megara Hyblaea fra IV e III secolo a.C.”.

    • 7 Dicembre - Tavola Rotonda Conclusiva

    INTERVERRANNO:

    Prof. ALESSIO LO GIUDICE (Assessore BB.CC. Comune di Siracusa)
    Dott.ssa BEATRICE BASILE (Soprintendente BB.CC.AA. Siracusa)
    Dott.ssa ROSA LANTERI (Soprintendenza BB.CC.AA. Siracusa)
    Prof. GIANCARLO GERMANA’ (Accademia delle Belle Arti di Catania)
    Prof.ssa LUCIA ACERRA (Presidente Italia Nostra sez. Siracusa)
    Prof.ssa MARIA VITTORIA FAGOTTO (Presidente Filds-IFUW Siracusa)
    SALVATORE BIANCO (Presidente Syrako Guide Turistiche)


    Ingresso Libero
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    Un invisibile filo rosso collega coloro che sono destinati a incontrarsi, a prescindere dal tempo, luogo o circostanza. Il filo si può allungare o aggrovigliare, ma non si spezzerà.

    La leggenda del filo rosso 赤い糸 (akai ito) del destino, è una credenza molto diffusa in Giappone, che si rifà a un’antica leggenda cinese.
    La leggenda narra che ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona cui siamo destinati:
    il grande amore, per noi occidentali la nostra anima gemella.
    Le due persone così unite, sono destinate a incontrarsi, non importa il tempo che dovrà passare, le circostanze o le distanze che le separano.
    Perché, il filo rosso, sarà lunghissimo e fortissimo e non si spezzerà mai.
    Sarà lo stesso destino a tenerlo saldo e unito finché esse non s’incontreranno.

    Durante la Dinastia Tang, un tale di nome Wei, i cui genitori erano morti quand’era molto giovane cercò per tanto tempo una donna da sposare e con cui creare una famiglia, ma non ci riuscì.
    Una sera, arrivò nella città di Song e in una locanda un uomo gli disse che la figlia del governatore sarebbe stata la donna giusta.
    L’indomani mattina, Wei incontrò sui gradini di un tempio un vecchio che leggeva un libro in una lingua incomprensibile e gli chiese cosa fosse.
    Il vecchio rispose che lui veniva dall’aldilà e che era lì per occuparsi delle faccende umane, soprattutto dei matrimoni.
    Disse a Wei che la sua anima gemella aveva solo tre anni ora e che avrebbe dovuto aspettare quattordici anni prima di incontrarla e averla tutta per sé.
    Così Wei, curioso, si fece accompagnare al mercato per vedere la sua futura sposa.
    Deluso dalla povertà in cui viveva la bambina, decise di ucciderla per essere sicuro di poter scegliere lui chi sposare. Mandò quindi un suo servitore ad accoltellarla e quando quello tornò, gli disse che l’aveva colpita in mezzo agli occhi. Wei proseguì più tranquillo la sua vita, dimenticandosi di quella storia.
    Trascorsero quattordici anni senza riuscire però a trovare una sposa adatta a lui.
    Ormai viveva nella città di Shangzhou, benestante, e il governatore di quella città gli offrì in sposa sua figlia.
    Finalmente Wei ebbe una moglie e incuriosito da una pezza che le copriva la fronte, le chiese dove si fosse procurata quella cicatrice.
    Lei rispose che all’età di tre anni un uomo cercò di ucciderla al mercato.
    Così Wei rivelò tutta la verità e capì che quel vecchietto del tempio aveva ragione: sin dalla nascita siamo destinati a qualcuno e che niente e nessuno può rompere quel legame.
    Dal web


    VIDEO
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    quale-terrorismo-psicologico-subiscono-i-genitori-che-non-vogliono-vaccinare-i-loro-figli_3262


    Quale terrorismo psicologico subiscono i genitori che non vogliono vaccinare i loro figli?n questi giorni ho ricevuto questa lettera da una giovane mamma che mi ha veramente scandalizzato!

    “Buongiorno dottore, sono la mamma di un bambino nato nel maggio di quest'anno. Le scrivo dopo aver fatto la seconda visita pediatrica di controllo a mio figlio. Nel secondo mese di vita è aumentato di 1,3 kg e di 6 cm di lunghezza, siamo quindi a 63 cm per 5,9 kg, quindi il bilancio generale di salute è ottimo sotto tutti gli aspetti.

    Il problema però è iniziato nel momento in cui la sua Pediatra mi ha chiesto quando avrei fatto i vaccini. Dicendole che non abbiamo intenzione di somministrare alcun vaccino al bambino finché è così piccolo (teniamo una porta aperta nel futuro al vaccino contro il tetano) si è scatenato il terrorismo. Personalmente sono uscita dallo studio piangendo e molto scossa. In sintesi ci ha elencato una serie di vaccini di “serie A” (testuali parole della Dottoressa) che non vanno assolutamente evitati: anti-difterico, anti-tetanico, anti-pertossico, anti-Haemophilus influenzae B, anti-pneumococcico, anti-meningococcico.

    La lista è stata accompagnata da una serie di realtà che lei stessa dice di aver visto, durante gli anni di specializzazione, in cui bambini entro i 2 anni di vita sono morti a causa di una di queste malattie. Ha calcato moltissimo la mano sull’anti-Haemophilus dicendo che l’emofilo è un germe molto diffuso e non è raro che i bambini muoiano nell’arco di pochissime ore a causa di epiglottite causata dal germe.

    A tali parole l’allarmismo da mamma mi ha fatta sussultare e ho tentato di concludere il discorso dicendo che ci avrei pensato, ma che comunque se ne sarebbe parlato più avanti, quando il sistema immunitario del bambino sarebbe stato maggiormente pronto.

    Qui è nato il secondo problema, che essendo però un dato oggettivo ho la necessità di comprenderne la vera risposta. Le parole della pediatra sono state: “Il sistema immunitario di suo figlio è più forte adesso (a 2 mesi di vita) che non fra un anno”. Attenendomi a quanto detto da lei (durante le sue conferenze e nei suoi libri), caro dottore, mi pare di ricordare che invece i bambini sono maggiormente in grado di sopportare lo stress da vaccino dopo alcuni anni dalla nascita. Le due teorie sono opposte! Da mamma ignorante in materia vorrei sapere a chi devo credere.

    Il mio bambino rischia davvero la morte quasi certa nei prossimi anni di vita se decido di non effettuare i vaccini? (Mi rendo conto della drasticità del quesito, ma rispecchia il mio stato d’animo!).

    Posso permettermi di far frequentare un corso di acquaticità in piscina al piccolo quando avrà 4 mesi, se non effettuerò i vaccini?”. Lettera firmata

    Io posso sforzarmi per cercare di capire che un medico sia a favore delle vaccinazioni pediatriche perché gli sono rimaste in memoria alcune morti pediatriche che erano più frequenti 50 anni fa (e non certo solo perché non c’erano i vaccini odierni!), ma non accetto assolutamente che un Medico traumatizzi il suo paziente e in particolare che un Pediatra faccia piangere una giovane mamma, che ovviamente cerca solo la strada più sicura per il bene del suo piccolo!

    Noi medici possiamo anche essere non aggiornati su tutti i campi della Medicina o sulle problematiche di “confine”, cioè che sono ancora discusse dalla Comunità Medica, ma non possiamo mai essere sprovvisti di una quantità minima di umanità, buon senso, comprensione degli affanni e delle ansie del paziente (anche se fossero immotivate) e specialmente quando sappiamo che il paziente, o in questo caso la giovane mamma di un piccolo paziente, è combattuto da una scelta che deve prendere e non ha gli strumenti per decidere.

    Questo non è “informare” e non è neppure “dare una scarsa informazione”, ma è esercitare il proprio potere professionale per terrorizzare!
    Questo non ha nulla a che vedere con l’etica della Medicina Moderna, anzi, questa non è Medicina, ma è addirittura un modo per traumatizzare una giovane mamma e mettere in lei le premesse per stressarla e, nel caso abbia in sé un terreno favorevole, per crearle uno stato patologico che poi a sua volta può trasmettersi anche al bambino.

    Forse sto un po’ estremizzando il discorso, d’accordo, ma ricordo dei casi in cui situazioni stressanti simili a questa hanno inciso moltissimo nel vissuto della persona che li ha subiti e sono esperienze che poi si riflettono anche sulla famiglia e obbligatoriamente sui figli. Quella giovane mamma potrebbe reagire o allontanandosi da questa Pediatra non portandole più il bambino a visitare, oppure potrebbe allontanarsi dalla Medicina Ufficiale oppure potrebbe avere così tanta paura da ipermedicalizzare eccessivamente il suo bambino e se stessa. In tutti questi casi otterrebbe solo conseguenze negative e la colpa non sarebbe sua!

    Se fosse vero che i bambini non vaccinati muoiono come mosche, palesemente ce ne accorgeremmo. All’incirca negli ultimi 20-30 anni il nostro Ministero della Salute non ha registrato un solo caso di tetano, difterite e polio in Italia e meno ancora si sono avuti casi mortali! (1-3). Su questo argomento, però, vale la pena soffermarsi con un articolo specifico che mi impegno a scrivere in futuro dopo avere studiato l’argomento nella letteratura medica.

    Comunque, se c'è ogni tanto qualche bambino che muore di meningite, questo accade quasi esclusivamente in bambini immunodepressi per patologie o per farmaci (vaccini compresi).
    L'affermazione poi che un bambino di 2-3 mesi sia immunologicamente più forte di uno più grande è ancora più assurda e, se fosse un’affermazione documentata, significherebbe che il medico che l’ha fatta è privo delle più elementari nozioni di fisiopatologia del sistema immunitario neonatale (4).

    In ogni caso, a queste problematiche io sono solito rispondere come ho risposto alla mamma della lettera suddetta:
    “Cara Signora, oltre a scrivere e documentare nei miei libri le mie affermazioni con la letteratura scientifica, io non desidero dirle altro per non crearle altro stress e aggravarle l’attuale disorientamento. Le aggiungo solo queste invito: faccia quello che sente nel suo cuore di mamma, perché una mamma ‘sente’ quello che deve fare per ognuno dei suoi figli! Si ricordi però di non avere mai paura, specialmente di coloro che usano linguaggi che incutono paura.
    Un caro saluto”.

    PS: per il corso di acquaticità, si ricordi che suo figlio è immunologicamente più forte degli altri bambini proprio perché non è vaccinato e quindi non corre alcun pericolo!

    Bibliografia
    1) Edwards KM. Overview of pertussis. Focus on epidemiology, sources of infection, and long term protection after infant vaccination. Pediatr Infect Dis J 2005, 24:S104-108.
    2) Cfr. Harrison’s. Principles of Internal Medicine. McGraw-Hill Companies, USA, 14a ed, 1998.
    3) www.epicentro.iss.it.
    4) Gava R. Le Vaccinazioni Pediatriche. Revisione delle conoscenze scientifiche. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2a ed. 1a rist., 2010.



    FONTE DELL'ARTICOLO FONTE DELL'ARTICOLO
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    Bruce H. Lipton nato a Mount Kisco, 21 ottobre 1944 è un biologo cellulare statunitense, conosciuto per la sua convinzione circa la possibilità che geni e DNA possano essere manipolati dal pensiero dell'individuo . Lipton è anche noto per le critiche al dogma centrale della biologia molecolare e alla teoria dell'evoluzione di Charles Darwin. Insegna al New Zealand College of Chiropractic.

    Durante il periodo in cui Bruce Lipton, Ph.D, lavorava come ricercatore e professore alla scuola di medicina, fece una sorprendente scoperta sui meccanismi biologici attraverso i quali le cellule ricevono ed elaborano le informazioni: infatti, piuttosto che controllarci, i nostri geni sono controllati, sono sotto il controllo di influenze ambientali al di fuori delle cellule, inclusi i pensieri e le nostre credenze.
    Questo prova che non siamo degli "automi genetici" vittimizzati dalle eredità biologiche dei nostri antenati. Siamo, invece, i co-creatori della nostra vita e della nostra biologia.
    Lipton descrive questa nuova scienza, chiamata epigenetica, nel suo libro "La biologia delle Credenze". Pieno di citazioni e riferimenti di altri scienziati che conducono, in tale campo, ricerche all'avanguardia.

    Fino alla scoperta dell’epigenetica, si credeva che il nucleo di una cellula, contenente il DNA, fosse il “cervello” della cellula stessa, del tutto necessario per il suo funzionamento. Di fatto, come hanno scoperto Lipton ed altri, le cellule possono vivere e funzionare molto bene anche dopo che i loro nuclei siano stati asportati. Il vero “cervello” della cellula è la sua membrana, che reagisce e risponde alle influenze esterne, adattandosi dinamicamente ad un ambiente in perpetuo cambiamento. Che cosa significa questo per noi, quali collezioni di cellule chiamati esseri umani? Man mano che incrociamo le diverse influenze ambientali, siamo noi a suggerire ai nostri geni cosa fare, di solito inconsciamente. I carboidrati ci fanno ingrassare? Sì,se lo crediamo. Saremo amati, avremo successo nel lavoro, saremo ricchi? Se ci crediamo, lo saremo.

    Vi riporto una parte di un'intervista che se volete leggere per intero la trovate QUI

    DOMANDA: Ho letto una tua intervista nella quale hai affermato, “piuttosto che esser vittime dei nostri geni, lo siamo stati delle nostre percezioni.” Puoi aggiungere qualcosa su ciò che significa essere una vittima delle nostre percezioni?

    RISPOSTA: In un certo senso, sappiamo attraverso lo studio della membrana cellulare, attraverso lo studio dell’epigenetica, che questo è fondamentale. L’epigenetica dice che i segnali ambientali influenzano l’espressione genetica, e questi segnali ambientali talvolta sono diretti, e tal’altra sono interpretazioni, quando per es.le percezioni diventano credenze. Così, ho una credenza su qualcosa, che è una percezione, e aggiusto la mio biologia a quella particolare credenza. Come col cancro terminale, se credo a quello che i medici mi dicono, lo loro diventa una vera e propria predizione. Se dicono che ho il cancro terminale e sono d’accordo, allora essenzialmente morirò quando, a detta loro, accadrà. Quali sono le persone che non lo fanno? I casi di “remissione spontanea.” Almeno una persona, scommetto, non ha “comprato” quella diagnosi. E la sola ragione per la quale ne sono usciti è che avevano un altro sistema di credenze completamente diverso, e quindi sono stati capaci di cambiarlo.


    VIDEO DA NON PERDERE

    Edited by E_Greffulhe - 18/10/2013, 09:07
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    "Tu non mi capisci!" Quante volte noi donne abbiamo detto o sentito questa frase rivolta ad un uomo?
    Ebbene, arriva adesso la conferma della scienza che è proprio così, l'uomo non capisce la donna, non ne è capace.
    "Certo , ci mancava questa!"

    Infatti, un gruppo di ricercatori dell'Università di Bochum, in Germania, è arrivato alla conclusione che si tratta di "reti neurali alterate nella lettura del linguaggio degli occhi di uomini e donne".
    Chiaro?......con parole piu' semplici significherebbe che, l'uomo non riesce a riconoscere gli stati d'animo che esprime la donna attraverso gli occhi, una delle più importanti fonti di informazione per capire le emozioni altrui, perché i due sessi li elaborano in maniera completamente diversa.

    Per dimostrarlo hanno sottoposto ad un esperimento 22 volontari di sesso maschile, i quali non sapevano se le immagini in bianco e nero di 36 paia di occhi fossero di uomini o di donne. Quindi, hanno chiesto loro di individuare quali emozioni celassero quegli sguardi e nel frattempo li sottoponevano a risonanza magnetica funzionale per avere un quadro completo di ciò che accadeva nel loro cervello.


    Il risultato è stato che i soggetti sono risultati molto più bravi a leggere l'espressione degli occhi quando appartenevano ad un maschio e la loro 'amigdala' -la regione del cervello legata alla elaborazione delle emozioni- era più attiva di quando invece fissavano lo sguardo di una donna. Inoltre anche le altre aree del cervello deputate al riconoscimento delle emozioni non si accendevano se i partecipanti incrociavano uno sguardo femminile, elemento che ha decretato il nefasto responso che non si tratta di cattiva volontà come noi donne siamo spesso portate a pensare ma totale incapacità a comprendere le emozioni quando a provarle si tratta di una donna. :ahhaha:

    Ecco, adesso che lo sappiamo cosa cambierà?
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    Oggi, per caso ho trovato un link che parlava di un vecchietto a me sconosciuto ma molto famoso nella provincia di Catania.
    Quest' anziano signore ottantacinquenne si chiamava Orazio di Grazia, contadino, nato a Linera nel 1923 da padre carrettiere e madre sarta.Ogni giorno con il sole a 40 gradi e con la pioggia e il freddo pungente partiva da Nicolosi in bici all'alba, raggiungeva Catania portando con se un carico (sembrerebbe soprattutto alimenti, patate) sopra la sua bicicletta, e ripercorreva la stessa strada dell'andata in forte pendenza, ma in salita la sera, rientrando nella sua misera abitazione sfinito a notte fonda; mangiava un pezzo di pane e un grappolo d'uva e si addormentava. L'indomani si ricominciava.
    "La bicicletta è la mia libertà e nessuno mi può capire" disse una volta
    "la bici è l'unica cosa di cui ho bisogno. È un impulso più forte di me. È la mia vita: io, la bicicletta, la strada, il cielo, il vento... Il resto non conta".
    Qualcuno dice che da giovane era un uomo bellissimo, era finanziere a Bolzano e suonava la fisarmonica. Si congedò dalla finanza, per tornare nella sua amata terra
    Su di lui Alessandro Marinaro, ha pensato di fare un bel documentario una leggenda vivente
    Il documentario si chiama "La bici Sotto il Vulcano".

    Orazio nel documentario ha raccontato anche il suo amore per una giovane fanciulla, di nome Graziella , la quale fu costretta dal padre a sposare un ricco cugino dopo aver saputo da lui che Orazio era morto in guerra durante la seconda guerra mondiale, ma invece, quando Orazio rientrò al suo paese trovando Graziella sposata, lei per il dispiacere non volle più mangiare fino a morire. Da allora Orazio non volle più sposarsi per "rispetto" a quella giovane donna morta per amore suo e la bicicletta divenne la sua unica compagna di vita.

    Qui sotto un video com un'intervista fatta un mese prima della sua scomparsa.

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    i-migranti



    LAMPEDUSA— I primi due sacchi della fila sembrano vuoti. Afflosciati su se stessi, ripiegati. Ma non sono vuoti. Nel primo c’è un batuffolo nero, le manine strette a pugno nella rigidità della morte. «Non avrà più di tre mesi», dice con la voce strozzata il medico che lo ha ricomposto dentro quell’enorme sacco blu che per il momento è la sua bara. Accanto c’è una bambina, un anno e mezzo, forse due, capelli ricci fitti fitti, addosso solo un pantaloncino e delle scarpette di vernice. Sembrano nuove, chissà, sembra impossibile che la sua mamma o il suo papà, che probabilmente erano con lei sul barcone, gliele abbiano potuto comprare prima della partenza.
    Nell’hangar della morte, un cubo di cemento di 40 metri per 40 sulla pista dell’aeroporto, nonostante la ventilazione sparata a mille, c’è un’aria che dà la nausea. E non è solo l’odore della morte. Chi, in tuta bianca e mascherina a coprire la bocca, ha accesso a quel cimitero improvvisato, dove sono stati pietosamente ricomposti i resti dei profughi che hanno trovato la morte mentre già vedevano le luci dell’isola, esce con gli occhi lucidi e il cuore piccolo piccolo.
    Ci sono prima 94 sacchi, blu, verdi e neri, allineati su due file lungo il perimetro dell’hangar azzurro che normalmente ospita i mezzi del 118 e del reparto aeronavale della Guardia di finanza. Poi diventano 110, poi 127, ma altri “sudari” sono pronti per essere riempiti con i corpi di chi è rimasto imprigionato sott’acqua nella stiva di quel pesachereccio trasformatosi in una trappola.
    La porta che introduce all’inferno si apre sulla pista dell’aeroporto dove le ambulanze fanno la spola con la banchina del molo Favaloro dove fa un caldo insopportabile e i corpi rinchiusi nei sacchi non possono restare un solo minuto di più. La prima immagine che resta impressa negli occhi è da levare il fiato. I due sacchi con i corpicini dei bambini sono i primi della fila, in fondo a sinistra. Più tardi, accanto a loro, i soccorritori ne porteranno altri due, un altro maschietto e un’altra femminuccia, di poco più grandi, tra i 3 e i 6 anni. Bambini che, fino a sera, non reclama nessuno. Nessuno, tra i sopravvissuti portati prima al poliambulatorio e poi al centro di accoglienza che sta straripando con i suoi oltre mille ospiti, cerca quei piccoli morti. Segno che, con tutta probabilità, chi stringeva le loro manine fino al rovesciamento della barca in acqua, è chiuso in qualcun altro di quei sacchi, da cui fuoriescono solo i piedi, allineati a formare una L lungo il perimetro dell’hangar. Ci sono 47 donne (due delle quali incinte) e 42 uomini chiusi in quelle buste di plastica di due metri tirate fuori dalla scorta dell’aeroporto in caso di incidenti aerei. Molti sono giovanissimi, minorenni o poco più: i volti scavati, contratti nelle smorfie più orribili in cui li ha sorpresi l’ultimo respiro prima di annegare, gli occhi ancora spalancati con l’orrore della morte. Tanti sono completamente nudi, perché si sono disfatti dei vestiti per paura del fuoco o per alleggerirsi in acqua. Molti hanno la schiuma alla bocca, molti altri il volto gonfiato in maniera grottesca dall’acqua del mare ingerita, quasi tutti hanno sulla pelle strane macchie, una sorta di unico grande tatuaggio, ma è solo l’effetto della “bruciatura” causata da quella miscela di acqua di mare e carburante che questi disgraziati hanno bevuto in acqua e in cui sono
    stati costretti a nuotare (per i pochi in grado di farlo) o hanno cercato di aggrapparsi a qualsiasi oggetto gli capitasse a portata di mano.
    Sembra la morgue di un campo di concentramento. Oltre cento sacchi di morte senza nome, per ognuno un numero scritto su un cartellino spillato su e una foto. Orribile, drammatica, inguardabile ma che i “fotografi” delle forze dell’ordine sono stati costretti a scattare nella speranza di potere dare domani un nome a questi disgraziati. Perché quando le famiglie,
    che sono rimaste nei paesi d’origine, sapranno di questa tragedia e dovessero essere nelle condizioni di arrivare in Italia a chiedere notizie dei loro cari che chissà da quanto tempo erano in Libia in attesa del giorno del viaggio della speranza, allora ci sarà almeno una foto da far vedere loro. I corpi, se mai qualcuno verrà a reclamarli, non ci saranno già più. Stamattina una nave porterà a Lampedusa 120 bare e riporterà indietro quei corpi composti che — annuncia il ministro dell’Interno Angelino Alfano — troveranno una degna sepoltura in diversi cimiteri della provincia di Agrigento. Perché il cimitero di Lampedusa, ormai da tempo, è “al completo”.
    Sono le cinque di pomeriggio, quando Alfano — sbarcato sull’isola dove è solito passare le vacanze — entra nell’hangar della morte accompagnato dal sindaco Giusy Nicolini. «È una visione dura da sopportare. Una scena raccapricciante che mai avrei immaginato di vedere. È una scena che offende l’Occidente, una scena che offende l’Europa. Spero che sia una scena che la divina provvidenza abbia voluto fare accadere per fare aprire gli occhi anche all’Europa. Noi non possiamo rimanere inerti, l’Europa deve, deve, deve prendere in mano questa situazione in cui queste donne, questi bambini non sono morti per venire in vacanza». Distoglie lo sguardo e prende il telefono per chiamare Barroso. «Gli ho detto: questi bambini non volevano venire in Italia ma in Europa».
    Alle otto di sera arriva anche il presidente della Regione Rosario Crocetta. Anche lui si fa coraggio ed entra nel grande sudario per rendere omaggio ai morti. «Ho visto una donna con le mani. Inchiodate in alto sopra la testa. Quelle mani urlano solidarietà. E noi abbiamo dimenticato questa parola, solidarietà. L’Occidente ha dimenticato la parola solidarietà nei confronti dei poveri».
    Non c’è “abitudine” che tenga davanti a questa camera della morte. Chi è costretto a entrarvi o a lavorarvi esce appena può senza celare l’emozione. Come il comandante del gruppo aeronavale della Guardia di finanza Massimo Anedda. «Noi siamo purtroppo abituati a vedere queste scene strazianti, abbiamo salvato tanta gente e tanti altri abbiamo recuperato in mare senza vita. Ma vi assicuro che appena ho potuto sono uscito da lì, il groppo alla gola e la sensazione di essere così piccolo davanti ad una tragedia così immane. Sono immagini che non ci abbandoneranno più».

    Da La Repubblica del 04/10/2013.
    https://triskel182.wordpress.com/2013/10/0...ssandra-ziniti/
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    PAROLE




    Riflettevo....se potessi eliminare una parola dal vocabolario..quale eliminerei?
    Ci penso un attimino e voi, quale eliminereste?
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    di Guglielmo Paradiso

    Quando il padre morente le affida la propria fattoria e il destino di quella famiglia che ha lasciato la Svezia per rifarsi un futuro in quella terra ingrata, Alexandra sa di legare il suo destino al progresso economico di quella regione che si ostina a resistere alla fatica degli uomini, a costo di sacrificare l’affetto che nutre per il suo vicino Carl. Dotata di un intuito straordinario, e di una fiera indipendenza per una donna dell’epoca, riuscirà a rendere rigoglioso il suolo del Nebraska facendo ricca la sua famiglia.


    Purtroppo, la prosperità renderà duro e avido il cuore dei fratelli maggiori, mentre un destino crudele, ineluttabile, indomito persino per gli animi tenaci come Alexandra, è riservato a Emile, il fratellino sognatore al quale gli studi e la giovinezza sembravano promettere un grande futuro. Quando tutto sembra perduto, una felicità che sembrava irrealizzabile riporterà la pace nel cuore della donna.

    Sebbene pervaso da una rigida morale puritana nei rapporti tra i sessi che riesce a farsi perdonare grazie all’emancipata protagonista, in Pionieri di Willa Cather, un classico americano edito da Mattioli 1885, troviamo quei temi cari in tempi di congiuntura economica sfavorevole: la tenacia nel migliorare la propria condizione grazie all’intraprendenza, l’onestà, il duro lavoro, e la voglia di mettersi in gioco senza farsi mai condizionare dagli stereotipi e i pregiudizi protratti dallo status quo.

    Quando l’America non era quella grande Nazione che conosciamo e i suoi uomini erano ancora divisi dalla cultura e dalle tradizioni dei loro paesi di origine, gli spiriti ingegnosi e fieri facevano progredire gli usi e i costumi, sentendosi parte di quella natura indomita che dominava gli estesi spazi, e regalando alla Storia l’intramontabile mito della frontiera.

    fonte: www.laltrapagina.it/
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    È morto l'attore Giuliano Gemma, rimasto coinvolto in un impatto frontale mentre era a bordo della propria auto, che si è scontrata con un'altra autovettura. Trasportato d'urgenza all'ospedale di Civitavecchia, le sue condizioni erano immediatamente apparse critiche. Nell'incidente ci sono state convolte anche altre due persone , un uomo con suo figlio. Gemma aveva 75 anni, era nato a Roma il 2 settembre del 1938.
    Era sposato con la giornalista Baba Richerme e aveva due figlie, Vera e Giuliana, da un precedente matrimonio. Domenica scorsa aveva ricevuto un premio alla carriera al festival Terra di Siena.

    Biografia da Wikipedia:
    Giuliano Gemma arriva al cinema giovanissimo, dapprima come stuntman per le sue doti atletiche, ben presto Dino Risi lo prende per un piccolo ruolo accanto ad Alberto Sordi in Venezia, la luna e tu. Poco dopo William Wyler lo nota a Cinecittà e lo sceglie per il ruolo di un centurione nel kolossal Ben-Hur, comparsata che gli servirà da vero trampolino di lancio nel cinema. Svolge il servizio di leva come vigile del fuoco e in quel periodo Duccio Tessari lo vuole per interpretare da protagonista il biondissimo Krios in Arrivano i titani, pellicola di grandissimo successo commerciale anche all'estero che tratta con ironia il genere mitologico.
    È un generale garibaldino nel Gattopardo di Luchino Visconti, seguono numerosi film di grande successo come Angelica e Angelica alla corte del re. Dopo arriva il filone spaghetti western che lo consacra divo, facendo grandi incassi al botteghino (con pellicole di genere firmate da Duccio Tessari, Tonino Valerii, Sergio Corbucci) Una pistola per Ringo, Il ritorno di Ringo, Adiós gringo, Un dollaro bucato, I lunghi giorni della vendetta, Per pochi dollari ancora e I giorni dell'ira. In alcune pellicole utilizza lo pseudonimo di Montgomery Wood. Con Bud Spencer è in coppia in Anche gli angeli mangiano fagioli; torna poi sul genere in coppia con Ricky Bruch in Anche gli angeli tirano di destro. Interpretato Robin Hood in L'arciere di Sherwood e un primitivo in Quando le donne avevano la coda.
    Cambiando genere, Gemma apparve in film più impegnati come Il deserto dei Tartari di Valerio Zurlini, una delle sue prove migliori, come anche Il prefetto di ferro di Pasquale Squitieri, assieme all'altrettanto significativa parte in Un uomo in ginocchio di Damiano Damiani del 1979, film che lo riproporrà per ruoli drammatici. Negli anni 1980 prese invece parte a Tenebre di Dario Argento e Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli e diede il volto al celebre personaggio dei fumetti Tex Willer in Tex e il signore degli abissi, film originariamente pensato per la tv.
    Dalla fine degli anni ottanta ha lavorato soprattutto in produzioni televisive. Dopo aver interpretato oltre cento film, ha raccolto premi di prestigio tra cui il David di Donatello, il premio al Festival Internazionale del cinema di Karlovy Vary come miglior attore, il Globo d'oro, il Nastro d'argento e per tre volte il Premio De Sica.
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    Su FB Seguo con grande interesse il BUONGIORNO di MASSIMO GRAMELLINI e quello di oggi è davvero molto tenero.

    17/09/2013
    Eugenio e Ofelia

    Ogni tanto succede. Un liceale in vacanza, a passeggio sul lungomare di qualche cittadina ligure, incrocia lo sguardo di una coetanea. Lui è un Eugenio di Cusano Milanino, lei un’Ofelia di Rivalta Torinese. Insieme sono una storia d’amore, la prima per entrambi. Ma le vacanze finiscono, le famiglie e le distanze stemperano gli entusiasmi, le comunicazioni rigorosamente cartacee (siamo negli Anni 50), che celano i messaggi di passione sotto i francobolli, col tempo si diradano. Eugenio e Ofelia si perdono, trovano i compagni delle loro vite e costruiscono famiglie resistenti. Passa mezzo secolo, anche di più, e i fidanzati dell’adolescenza sono diventati due vedovi anziani. Ofelia incontra casualmente un vecchio vicino di casa che è tuttora in contatto con Eugenio. Dopo qualche giorno, a casa di Ofelia suona il telefono: «Ciao… (la chiama con un diminutivo che solo loro conoscono e che dopo sessant’anni non hanno dimenticato). Mi vuoi sposare?». Sabato 14 settembre, nella chiesa di Gignese sul Lago Maggiore, l’ingegnere Eugenio Griziotti e la signora Ofelia Filip, presidente onoraria di un’associazione benefica dal nome profetico di Amar, si sono uniti in matrimonio.

    Non a tutti è concesso di ritrovare il primo amore perduto. Ma tutti hanno un sogno o un talento coltivato negli anni della giovinezza e poi messo da parte per tanti motivi. Eugenio e Ofelia sembrano volerci dire che ogni desiderio negato, purché profondo, è ancora vivo, e che lo si può realizzare finché si è vivi. Forse si comincia a morire proprio quando si smette di credere che quel che solo ogni tanto succede potrebbe succedere sempre.

    PER CHI VOLESSE APPROFONDIRE
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    jason-mortensen








    Il video sta facendo il giro del mondo...considerato da tutti come un video romantico. :rolleyes:

    Jason Mortensen, al risveglio, dopo un intervento di ernia si è trovato accanto la moglie, non riconoscendola, comincia a corteggiarla:
    "Chi ti ha mandato? Ti hanno mandato i medici? Sei una modella?"
    " Sei la ragazza più carina che io abbia mai visto! Come ti chiami?"

    "Mi chiamo Candice. Sono tua moglie"
    "Tu sei mia moglie? Holy shit! Uuuuuhh!!!! Da quanto?"
    "‘Mangia il tuo cracker, ti stai svegliando!"
    " Da quanto tempo siamo sposati?"
    "Molto tempo"
    "Oh mio dio ho vinto la lotteria!!!!!!"
    E' stata la stessa moglie divertita a filmare il tutto e a postarlo su youtube


    La domanda sorge spontanea....marito romantico o è vero che la donne sentono l'impulso di tradire durante l'ovulazione mentre gli uomini ogni volta che respirano ??????? :bann:
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    papilloma-virus-cancro-merck-tuttacronaca



    So benissimo che quando tratto questi argomenti la gente non lo dice ma un pensierino e una domanda sulla mia salute mentale lo fa....Ma sono anni che leggo sull'argomento e mi sono fatta le mie idee che sempre piu' spesso vengono confermate. Il guaio è che la gente, molto spesso preferisce non sapere, preferisce fare lo struzzo, preferisce la malattia alla salute.
    Mi spiace dirlo ma è una cosa che ho constatato molto spesso in certi forums che ho frequentato, quando ho cercato di mettere in guardia da certi farmaci e terapie, sono stata attaccata, mi hanno dato della bugiarda ed invece di documentarsi e farsi la loro idea come ho sempre fatto io mi dicevano:

    " Tu non capisci niente perchè non sei tu ad essere malata"
    "Portaci le prove...vogliamo nomi e cognomi".

    Cavolo! Io non credo di essere una credulona ma sono una persona curiosa e se mi dicono qualcosa della quale non so nulla vado a documentarmi, mi informo..

    Così ho imparato a non frequentare quei forums fatti spesso di gente sorda troppo legata ai farmaci , che per carità, a volte sono pur necessari...ma non sempre...spesso basterebbe altro.
    Purtroppo sempre piu' spesso giungono conferme sulla teoria del :
    "CI VOGLIONO TUTTI MALATI!"
    Basta leggere tutti gli articoli che abbiamo sempre pubblicato in questa sezione, basta inserire la frase sopra virgolettata e ne leggerete di "belle"
    Vi pubblico l'ultima in ordine di tempo , appena letta sulla bacheca di un'amica su FB. Riguarda la trasmissione del cancro attraverso i vaccini...in questo caso è il cancro ma se cercate in questa stessa sezione troverete che abbiamo parlato anche di altre patologie trasmesse dai vaccini:

    _AUTISMO
    _Patologie infiammatorie dell'intestino (Crohn, RCU)
    _ Alzheimer

    LEGGETE..... non fate gli idioti...documentatevi....non restate troppo concentrati sulle vostre patologie....pare che la notizia che vi riporto di seguito è stata controllata anche su altri media stranieri tra cui Fox News che aveva già diffuso un comunicato il 5 settembre. Ci sarebbero dunque diverse fonti accreditate che la riterrebbero affidabile .

    "L’azienda farmaceutica MERCK ha confessato, la tragedia mondiale che sembrava frutto di una mente squilibrata purtroppo invece è una realtà con cui bisognerà confrontarsi. L’azienda ha ammesso di aver inoculato il virus del cancro per mezzo dei vaccini.

    La scioccante intervista ovviamente censurata, condotta dallo studioso di storia medica Edward Shorter per la televisione pubblica di Boston WGBH e la Blackell Science, è stata tagliata dal libro “The Health Century” proprio a causa del suoi contenuti, l’ammissione che la Merck ha tradizionalmente iniettato il virus micidiale (SV40 ed altri) capace di provocare il cancro, nella popolazione di tutto il mondo.

    Si spiegherebbe infatti l’aumento dell’insorgenza dei tumori negli ultimi 50 anni.

    Questo filmato, contenuto nel documentario “In Lies we trust: the CIA, Hollywood and Bioterrorism”, prodotto e creato liberamente dalle associazioni di tutela dei consumatori e dall’esperto di salute pubblica, Dott. Leonard Horowitz, caratterizza l’intervista al maggior esperto di vaccini al mondo, il Dott. Maurice Hilleman, che spiega perché la Merck ha diffuso l’Aids, la leucemia ed altre terribili malattie.
    Nei vaccini venduti al terzo mondo si è scoperto che questi contenevano l’ormone B-hCG, un anti fertile se immesso in un vaccino.La Corte Suprema delle Filippine ha scoperto che oltre 3 milioni e mezzo di donne e ragazze hanno assunto questi vaccini contaminati, così come in Nigeria, Thailandia.

    PER LEGGERE La FONTE DELLA NOTIZIA Clicca QUI
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